La Sicilia si prepara all’applicazione della legge del Movimento 5 Stelle che incrementa le norme per il contrasto al fenomeno della violenza di genere e prevede misure di solidarietà agli orfani per crimini domestici, oltre che iniziative per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. “Oggi – spiega Valentina Zafarana, prima firmataria della legge approvata nel luglio 2020 – nell’ambito dell’audizione tenutasi nella neo istituita Commissione ‘monitoraggio delle leggi’ e prontamente calendarizzata dal presidente Carmelo Pullara, abbiamo appreso dell’imminente definizione e pubblicazione da parte dell’amministrazione, del decreto che istituisce la cabina di regia interistituzionale funzionale all’applicazione della legge stessa”.
Nello specifico la Cabina di regia per il contrasto alla violenza di genere si occuperà di coordinare gli interventi in ambito regionale, attività di prevenzione e assistenza. La cabina coinvolge l’Assessore Regionale per la Formazione, quello per la Salute e quello della Famiglia, oltre oltre che i componenti dell’ANCI, ASAEL e un rappresentante del Forum permanente contro le molestie e le violenze di genere e della consigliera regionale di parità.
“Ho inoltre proposto – sottolinea la deputata – al governo regionale, in applicazione dell’articolo 3 del provvedimento, di volere valutare l’inserimento, tra i destinatari degli interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale, all’interno dei bandi regionali del Fondo Sociale Europeo, anche le donne vittime di violenza. Abbiamo riscontrato da parte dell’amministrazione regionale la volontà di prevedere già dalla prossima programmazione interventi mirati di inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro, così come prevede la norma M5S. Oggi infatti il dirigente del dipartimento ha dichiarato come ‘percorribile’ tale soluzione. Attraverso l’azione di controllo esercitata dalla commissione parlamentare sullo stato di attuazione delle leggi, avremo modo di rendicontare quotidianamente ai cittadini cosa fa il parlamento e nel frattempo di incalzare il governo regionale” – conclude Zafarana.