Trapani, 12 marzo 2025 – «La gestione della crisi idrica da parte del presidente Schifani è caratterizzata da promesse vuote e dichiarazioni sconnesse dalla realtà. L’annuncio di altri due dissalatori mobili per Palermo, oltre a quelli già promessi lo scorso anno per Trapani, Gela e Porto Empedocle come soluzione alla crisi idrica, fanno a pugni con la situazione reale, con limitazioni di invaso della gran parte delle dighe siciliane e i razionamenti dell’acqua potabile per i cittadini siciliani».
La deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, evidenzia l’assenza di efficacia delle azioni recentemente “sbandierate” dal Presidente Schifani come soluzioni alla crisi idrica dell’isola.
«La verità – afferma Ciminnisi – è che non si sa neppure se i siciliani dovranno prepararsi a un’altra estate di emergenza con i rubinetti a secco. L’annuncio di altri due dissalatori, quando ancora non si sa neppure quando saranno operativi e con quale portata quelli promessi di Trapani, Gela e Porto Empedocle, hanno tutto il sapore di una propaganda illusoria del presidente Schifani. Nella sola provincia di Trapani, la Diga Delia-Trinità ha sversato in mare milioni di metri cubi d’acqua per anni, salvo poi scoprire, in questi giorni dopo anni di mancati controlli, che non c’erano reali criticità; la Diga Rubino, ridotta a meno della metà della sua capacità per presunte carenze strutturali mai chiarite; la diga Garcia ha ridotto del 15% rispetto al marzo dello scorso anno l’approvvigionamento all’acquedotto di Montescuro Ovest, e i comuni della provincia di Trapani e alcuni delle province di Palermo e Agrigento, stanno già subendo un razionamento dell’acqua in questi primi giorni di marzo con una riduzione dell’11% della portata».
Conclude la deputata trapanese: «Al secondo anno di crisi idrica, sentire snocciolare interventi milionari in diretta social, come ha fatto ieri il Presidente Schifani, quando la realtà quotidiana per i siciliani è tutt’altro, è intollerabile».