Nell’ottica del “Piano d’azione per la Coesione” e degli eventi che si sono susseguiti durante il recente decorso della sua evoluzione ed attuazione, il Movimento 5 Stelle Siracusa, Grilli Aretusei, per mano del suo Portavoce Istituzionale Stefano Zito, ha depositato una Interpellanza all’Assemblea Regionale Siciliana, con una richiesta di chiarimento in merito alla ripartizione dei finanziamenti e del loro utilizzo, indirizzata all’Assessorato Famiglia, Politiche sociali e del Lavoro.
Tale richiesta scaturisce in base ad alcuni dati accertati secondo i quali sarebbero stati evidenziati ritardi nella spesa, che non hanno permesso la realizzazione di numerosi interventi (secondo quanto riporta il 4° rapporto annuale 2011-2012 – Obiettivi di Servizio 2007-2013, emanato dalla Regione Siciliana – Dipartimento della programmazione Regionale unitaria 2007-2013 del novembre 2012).
Considerato l’aggiornamento n° 2 del Piano di Azione Coesione – la seconda fase di programmazione (secondo cui il contributo delle Amministrazioni Centrali al piano di azione 2013 prevede la riprogrammazione dell’utilizzo dei fondi comunitari co-finanziati per lo sviluppo del Sud rivolti all’infanzia e agli anziani non autosufficienti), e visto che l’attuazione del Piano Azione e Coesione prevede che entro il mese di settembre 2013 si abbia un’ulteriore fase di avanzamento della programmazione del Piano stesso, riteniamo opportuno chiedere al governo ed agli organi competenti quanto segue:
1) Di conoscere la spesa per il sociale per ogni singolo comune, dividendo in funzione alla tipologia (anziani, infanzia, etc etc);
2) Se vi sono stati comportamenti che hanno portato ad un rallentamento delle procedure come la sostituzione dei funzionari immotivata che si occupavano del PAC prima dell’insediamento del Governo Crocetta;
3) Se vi sono stati dei comuni che hanno utilizzato i fondi dedicati e vincolati in un sottofondo infruttifero per altre spese diverse dall’assistenza sociale.
4) Dei 128 milioni di euro previsti per i servizi di prima infanzia ed i 104 milioni di euro per gli anziani ed i servizi ADI, quanti sono stati spesi dai distretti e quanti sono stati programmati.
5) Si riusciranno a spendere tutti i soldi previsti dal “Piano Barca” o ritorneranno allo Stato creando ancora disservizi alle famiglie siciliane.
6) Quanti comuni hanno prodotto delle convenzioni per la gestione associata.
7) L’assessorato ha verificato se per i Monitoraggio ed il Controllo gli attori predisposti a tale funzione sono preparati.
8 ) Come si intende definire le linee guida e il formulario, come si intende sostenere il territorio e se non ritiene opportuno far partire immediatamente un tavolo tecnico.
Per approfondire il funzionamento dei fondi strutturali messi a disposizione dall’Unione Europea per gli anni dal 2007 al 2013, nonchè lo status tecnico a cui essi sono vincolati e le priorità stabilite dal Piano di Azione Coesione, si rimanda alla lettura dei seguenti paragrafi.
Il “Quadro Strategico Nazionale” è un documento di proposta che l’Italia ha presentato all’Unione Europea nel 2007 (per l’esattezza approvato dalla Commissione Europea il 13 luglio 2007), in seno alla regolamentazione generale della politica di coesione comunitaria. L’Unione Europea ha perseguito tale indirizzo con lo scopo di promuovere e facilitare negli anni dal 2007 al 2013 un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. L’attuazione di questo programma sarebbe stata eseguita attraverso i famigerati “Fondi Strutturali”.
I Fondi Strutturali non sono altro che gli strumenti operativi finanziari di intervento che l’Unione Europea elargisce per finanziare progetti di sviluppo all’interno del proprio territorio. Tali fondi impegnano per ben il 37,5% il bilancio dell’Unione Europea. Essi vengono elargiti per perseguire tre principali obbiettivi: la riduzione delle disparità regionali in termini di ricchezza e benessere, l’aumento della competitività e dell’occupazione e il sostegno della cooperazione transfrontaliera. La nascita di questi fondi è stata programmata in base a tre diversi cicli temporali di previsione settennali: 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020.
La stesura del “Quadro Strategico Nazionale” fu realizzata nell’ambito del ciclo 2007-2013 che appunto sta per concludersi. La sua scrittura è frutto di preliminari elaborazioni da parte di quasi ogni regione italiana (tra cui la Regione Siciliana) di un Documento Strategico Regionale, in cui appunto venivano delineate e presentate per ogni regione, caratteristiche e indirizzi di intervento/necessità. A questi venivano accompagnati il Documento Strategico Nazionale Preliminare, ed il Documento Strategico per il Mezzogiorno. In definitiva il processo di costruzione del Quadro Strategico Nazionale 2007/2013 è nato con l’intento di presentare all’Unione Europea una strategia coordinata per incentivare la politica di sviluppo regionale, la competitività e la produttività dell’intero Paese, nonché perseguire la riduzione della sottoutilizzazione di risorse del Mezzogiorno attraverso il miglioramento dei servizi collettivi.
Nel corso del 2011 è stata avviata, in accordo con la Commissione Europea, l’azione per accelerare l’attuazione dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007/2013 come stabilito dalla Delibera CIPE 1/2011 e prontamente concordato nel Comitato Nazionale del Quadro Strategico Nazionale nella riunione del 30 marzo 2011; Allo scopo di consolidare e completare questo percorso di velocizzazione è stato predisposto il Piano di Azione Coesione, inviato il 15 novembre 2011 dall’allora Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale al Commissario Europeo per la Politica Regionale. Il Piano di Azione Coesione si propone il duplice obiettivo di colmare i ritardi e rafforzare l’efficacia degli interventi in attuazione degli impegni assunti con la lettera del Presidente del consiglio al Presidente della Commissione Europea e al Presidente del Consiglio Europeo del 26 ottobre 2011 e in conformità alle conclusioni del Vertice dei paesi Euro in pari data; questo “strumento” impegna le amministrazioni centrali e locali a rilanciare i programmi in grave ritardo, garantendo una forte concentrazione delle risorse su alcune priorità. L’intervento, definito tenendo conto degli esiti del confronto con il partenariato istituzionale ed economico-sociale, si attua sulla base di quattro principi:
• concentrazione su tematiche di interesse strategico nazionale, declinate regione per regione secondo le esigenze dei diversi contesti, attraverso un confronto tecnico fra Governo e Regioni;
• definizione di risultati obiettivo in termini di miglioramento della qualità di vita dei cittadini;
• “cooperazione rafforzata” con la Commissione europea;
• azione di supporto e affiancamento da parte di centri di competenza nazionale.
Per ogni priorità individuata dal Piano vengono definiti i risultati attesi dalla realizzazione degli interventi pianificati.
L’allegato n. 7 del Piano – Aggiornamento dell’azione istruzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Maggio 2012) – detta le linee di intervento e risultati attesi del Piano d’Azione Coesione per il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al Sud, che sottolinea la priorità all’istruzione. Tale programmazione e’ finalizzata a sostenere il rafforzamento della qualità del sistema scolastico attraverso interventi rivolti alla scuola del I° e del II° ciclo;
Inoltre, il Decreto del Ministero dell’Interno Reg. decr. N° 4 del 20/03/2013, autorizzava l’adozione del primo atto di riparto delle risorse finanziarie del programma Nazionale servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti.
La speranza è che queste priorità urgenti più che mai nel territorio siciliano, non siano state accantonate a favore di qualcos’altro, o che addirittura i fondi stanziati non siano stati persi a causa del loro inutilizzo.
Oggi più che mai è indispensabile ricorrere a tutte le risorse disponibili per dare delle risposte concrete ai cittadini. Visto che nel recente passato i distretti socio-sanitari spesso non sono riusciti a impiegare interamente le somme messe a disposizione dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione, auspichiamo che tali e importanti risorse economiche non vadano sprecate per l’ennesima volta e che tutti gli organi competenti cooperino per stilare dei concerti piani di spesa e si adoperino affinché tali risorse si traducano in efficienti servizi per i cittadini.
MoVimento 5 Stelle Siracusa, Grilli Aretusei.