Nei decenni passati la politica miope delle amministrazioni precedenti, pur nella piena consapevolezza della assoluta necessità di interventi urgenti ed indifferibili sulla rete idrica, ha invece, volutamente e sistematicamente, dirottato risorse ed investimenti per la realizzazione di opere molto visibili, nell’ottica di ricavarne un più largo consenso. L’omissione del ripristino della rete idrica ha comportato negli anni un notevole spreco di risorse ed ingenti costi di energia che oggi, purtroppo, continuano a gravare pesantemente sul bilancio comunale.
Ecco i numeri.
L’impianto S. Leonardo solleva 210 litri di acqua al secondo e trasporta acqua potabile dalla cava stessa fino a S. Luigi attraverso una conduttura lunga 5 km circa.
Nell’impianto confluisce l’acqua dai pozzi San Leonardo, A, A1, B, B1, E, F nonché dalle sorgenti Misericordia e San Leonardo. I costi dell’energia elettrica, necessari per l’estrazione ed il sollevamento dell’acqua fino ai serbatoi e solo per il mese di Agosto, sono i seguenti:
Impianto S. Leonardo € 169.693
Pozzo A € 16.119
Pozzo A1. € 10.536
Pozzo B.+ B1. € 14.524
Pozzo E. € 12.717
Pozzo F. € 17.796
Pozzo Leonardo € 8.856
Totale Sistema S. Leonardo € 250.241
L’impianto Lusia solleva 180 lt € 98.126
Pozzi collegati H. I. I2. € 18.449
Pozzo Bruscè € 3.900
Pozzo macello. € 2.770
Serbatoi vari + pompe rilancio € 3000 (circa)
Costi clorazione e biossido € 5000 (circa)
TOTALE IMPORTO DEI COSTI € 381.486 (SOLO AGOSTO)
Ai predetti importi vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli del personale addetto ai servizi di sollevamento e distribuzione.
La rete idrica del centro storico è inoltre un autentico colabrodo. Il 60% (dato reale e constatabile) dell’acqua potabile sollevata dagli impianti viene dispersa e le perdite idriche più consistenti si trovano lungo l’intera via S. Anna, corso Vittorio Veneto e via Santissimo Salvatore. Da esame visivo si nota come dei rivoli di acqua fuoriescano dalle condutture danneggiate per usura ed incuria con la susseguente formazione di un fiume d’acqua che ridiscende a valle.
Per avere contezza dell’enorme quantità d’acqua sprecata (con ingentissimo dispendio di energia elettrica necessaria per sollevarla fino ai recipienti a monte), basta recarsi al punto di congiunzione dei fognoli delle acque bianche sotto il parcheggio di largo San Paolo di Ragusa Ibla. Quel “fiume” che scorre altro non è che la confluenza di tutte le perdite idriche che ridiscendono a valle.