NEREO DANI
Candidato nel Collegio di AgrigentoNato a Valdagno (VI) il 18 Febbraio 1955 |
Cari amici e amiche.
Sono Veneto nato a Valdagno in provincia di Vicenza. Una cittadina al confine col trentino, famosa per la ditta Manifatture Lane Marzotto. Provengo dallo scoutismo, dove nella mia terra è ben radicato. Il territorio e la natura sono parte di noi e la salvaguardia di questo bene incide profondamente nella nostra cultura. Tra questi semplici valori basati principalmente sulla solidarietà ho vissuto la mia giovinezza.
Ho 57 anni e da 11 anni vivo ad Agrigento e a Palermo dove sono professore titolare presso il Conservatorio di Musica di Stato V. Bellini. Musicologo, direttore d’orchestra e concertista tengo stages in varie università europee ed americane. Inviato a suo tempo per potenziare e dar vigore al Conservatorio Musicale di Stato di Palermo conclusa positivamente la mia parentesi ho deciso di rimanere e di chiedere il trasferimento da quel di Verona.
Cosa mi ha spinto ad accettare la candidatura proposta dagli amici di Agrigento del Movimento 5 Stelle.
Principalmente l’amore che nutro per questa terra. Cosa vorrei per Lei?
Vorrei una Sicilia del tutto diversa da come mi si prospetta. Vorrei una Sicilia dove tutto è armonico e funziona. L’acqua, l’energia e i servizi vitali e basilari diventino pubblici. Una Siciclia dove la formazione sia garantita e senza preclusioni di ammissibilità. Che i concorsi pubblici siano svolti premiando la meritocrazia e non i raccomandati. Che la riqualificazione del lavoro e delle risorse umane siano pianificate, garantite e tutelate da chi ha avuto il compito di governare. Vorrei che tutti gli apparati delle Amministrazioni pubbliche garantiscano la massima funzionalità e trasparenza. Vorrei vivere in una Sicilia dove i rifiuti siano considerati finalmente come una risorsa e non un problema, dove l’ambiente sia tutelato e valorizzato. Vorrei un mondo dove il sistema economico non sia basato sul profitto fittizio e virtuale ma sulla consistenza dell’operatività dell’uomo. Dove un anziano dopo anni di duro lavoro sia premiato con una pensione decorosa che gli permetta di vivere sereno e abbia la possibilità di contribuire ancora nella società civile con il suo sapere. Vorrei vivere in un mondo dove la famiglia sia considerata un valore e che gli affetti e l’amore sia innalzato come bene supremo senza porre barriere ipocritiche sulla dversità dei sessi. Vorrei un Mondo dove i giovani possanno sperimentare e che la ricerca sia concepita come una risorsa fondamentale …. Questo Vorrei !
Io credo fortemente nei giovani. Ritengo fondamentale investire sulle loro capacità e nella loro intelligienza perché sono la garanzia di un futuro prospero . Trovo quindi disarmante e umiliante vivere in una società dove un giovane non sia considerato come una risorsa ma esclusivamente un problema occupazionale.
In questi 3 ultimi anni di attività presso il Conservatorio Musicale di Palermo ho puntato molto sulla loro qualificazione. Ho fondato l’ufficio Erasmus e potenziato il sistema internazionale di partenariato avviando scambi erasmus di allievi e docenti. Nel contempo ho redatto il Diploma Supplement (riconoscimento delle certificazioni ECTS dei titoli italiani). Una certificazione che ha reso possibile la spendibilità dei titoli italiani in ambito europeo sia per il proseguo degli studi specialistici in accademie straniere, sia per la collocazione lavorativa. Nel contempo ho convinto il Ministero ad avviare nelle provincie siciliane nuove scuole medie ad indirizzo musicale creando nuovi sbocchi professionali.
Potenzialità e i limiti del territorio siciliano. Come Veneto trapiantato in terra sicula ho potuto cogliere molte analogie che ci legano fortemente. Valori semplici e fortemente vitali: il senso concreto della famiglia e dell’appartenenza, della coesione e della solidarietà. Forse è per questo che trovo disarmante e offensivo il divario tra due realtà civili così similari tra loro ma estremamente lontane come risultato sul piano dell’organizzazione delle risorse. Più volte ho avuto modo di condividere con i concittadini Limiti e umiliazioni inaccettabili. E le responsabilità di questo divario sono evidenti. Di contro si coglie un popolo siciliano che desidera fortemente un cambiamento radicale della società civile. Un popolo che riscopre la validità di una partecicpazione attiva al bene pubblico dove la correttezza, la trasparenza e la legalità siano garantite e vitali Per raggiungere questo scopo servono forze nuove. Serve sopratutto il contributo di persone oneste e preparate.
Come potenzialità di sviluppo questa regione, a dispetto di altre realtà territoriali europee, ha moltissime possibilità ancora del tutto da “sfruttare”. Ben più del Veneto per capirci. Tra queste vi è il turismo ed il turismo-culturale collocati in un territorio, unico nel suo genere, che dovrà essere maggiormente salvaguardato e nel contempo valorizzato e reso spendibile per sviluppare un terziario che darebbe dingità e lavoro a moltissime persone . Quest’isola è stata baciata dalla natura. Ogni provincia siciliana è una risorsa ambientale attraversata da laghi e fiumi. Si può ammirare e percorrere l’Enta, le Madonie, tutti i promontori che sovrastano il territorio sino ad arrivare alle stupende coste che circondano la Sicilia. E poi le splendide isole ! Una terra colma di ricca fertilità che traduce in ricchezza ogni seme che viene coltivato. Pensiamo alle energie rinnovabili. Pensiamo ad un vero e proprio sviluppo del prodotto agrario siciliano unico nel suo genere per qualità. Pensiamo alla creazione di una produzione di confetture grazie ai prodotti che oggi leggi comunitarie stupidamente ci impongo di macerare. Prendiamo esempio dal terziario della produzione vitivinicola riconosciuta qualitativamente in tutto il mondo.
E poi le risorse archeologiche e architettoniche. Non solo le città ma pure i piccoli centri sono colmi di stupendi esempi storici che in nessuna altra parte del Mondo possiamo ammirare. Abbiamo tutto ! Ed è proprio dalla consapevolezza di avere queste ricchezze, che deve partire il nostro impegno: trasformare in sinergia ciò che oggi è considerato puro territorio abbandonato a se stesso sui cui speculare. Ma allora cosa manca alla Sicilia ? Questo ! La consapevolezza, che solo con uno sviluppo sapientemente ragionato, si può ottenere una ripresa economica che si traduce in occupazione.
La viabilità cittadina ed extraurbana della Sicilia và completamente rimodulata tenendo conto delle variabili dei mezzi che le persone utilizzano e delle necessità che ne conseguono. I treni ed i mezzi pubblici devono funzionare come pure gli ospedali, le scuole, i servizi pubblici, ecc. Tutti devono poter esprimere il meglio della loro operatività. Quindi, è evidente, che per conseguire questo risultato necessita un potenziameno in tutti i settori dove sia consentito l’inserimento intelligiente di nuove energie espresse da professionisti del settore e da giovani e preparati laureati.
Un giorno ho voluto sperimentare il tratto ferroviario che parte da Agrigento con arrivo a Palermo. Sono arrivato a destinazione dopo quasi 3 ore. Per Velocizzare il tratto ferroviario Agrigento-Palermo, è stata stanziata la cifra esorbitante di 167,5 milioni di euro per non aver ottenuto nessuna sostanziale miglioria! Quante opere, inutili come questa, sono state finanziate in Sicilia senza un minimo di criterio di utilità programmatica utile allo sviluppo del territorio?
Questo modo perverso di amministrare pianificando progettualità casuali e/o inutili ostacola il decollo di ogni sinergia e frena la realizzazione di ogni ipotesi di progettualità che miri all’armonia di un vero sviluppo di tutti i settori.
Come promuovere economicamente un Rilancio. Le rirorse economiche che i Pasi europei potranno usufruire nel prossimo futuro sono scarse. Per il momento il potere occulto bancario che si basa essenzialmente sulla speculazione ha condizionato qualsiasi tipologia volta alla crescita e allo sviluppo. Le operazioni promosse in questi anni dalla Banca Centrale Europea sono servite solo a finanziare enti bancari privati in difficoltà economica. Difficoltà dovute a pure speculazioni virtuali e borsistiche. In parole povere sono servite a coprire i loro “debiti”.
Se poi, a questa preoccupante situazione, aggiungiamo gli sprechi inutili che in questa regione si sono attuati negli anni, c’è poco da stare sereni. Il rilancio di questa Regione si potrà ottenere solo se riusciremo sfruttare tutte le sinergie di questo territorio. La Sicilia, rispetto ad altre regioni italiane, non ha mai “usato” adegutamente i Fondi Strutturali Comunitari (stiamo parlando di una cifra consistente cioè quasi una decina di miliardi di euro annuali). Il Fondo Sociale Europeo è uno dei più importanti strumenti finanziari dell’Unione Europea, nell’ambito delle politiche comunitarie la sua azione si esplica nello sviluppo e nel finanziamento di una serie di progetti volti allo sviluppo e alla promozione della coesione tra i diversi stati membri. Il FSE è solo uno dei quattro fondi strutturali esistenti, il FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale), il FEOGA (Fondo europeo agricolo di Orientamento e Garanzia) e lo SFO ( Strumento finanziario di Orientamento per la Pesca), con cui coopera al fine di ridurre gli scostamenti tra le aree più ricche e quelle più arretrate dell’Unione Europea.
Ebbene, la nostra Regione, rispetto al passato, dovrà utilizzare completamente questa possibilità economica. Con una intelligente programmazione di questi fondi si possono pianificare progettualità in tutti i settori. Ad oggi la nostra Regione ha saputo trarre pochissimi benefici da queste risorse (solo per il 15%). Alcuni fondi sono persino stati bloccati ed altri annullati in attesa di verifica. Un caso ignobile e deprecabile! Ciò non deve più accadere!
Questo è quanto vorrei.